FOTOGRAFANDO
Favolando Poesie
martedì 12 settembre 2017
domenica 4 settembre 2016
PIANALE DI CARRETTO SICILIANO
(dipinto di Salvo Galiano)
Antonio Daneu (critico d'arte palermitano), in un suo saggio, osserva che i viaggiatori della Sicilia del '700 non hanno mai accennato al carretto siciliano perché il carretto siciliano non esisteva e non esisteva perché non c'erano le strade e tutti i commerci e i trasporti nell'isola avvenivano via mare. E' solo nel 1778 che il Parlamento siciliano approvò uno speciale stanziamento di 24.000 scudi per la costruzione di strade in Sicilia.
Il governo borbonico nel 1830 si preoccupò di aprire strade di grande comunicazione, le cosiddette "regie trazzere", non tanto per motivi economici, quanto per ragioni militari. La prima di queste "regie tazzere" fu la" regia strada Palermo-Messina montagne" che passava per Enna (allora Castrogiovanni) e arrivava a Catania. Erano strade fatte da grossi sentieri a fondo naturale, con salite ripidissime e curve a gomito, soggette a frane e piene di fossi; fu per questi percorsi che fu creato il carretto siciliano, con ruote molto alte, per potere superare gli ostacoli delle regie trazzere.
Ecco, questo era il panorama che si presentava ai nostri commerci e trasporti via terra per la prima volta, perche' prima di questa data avvenivano sempre via mare.
Quando Guy de Maupassant, scrittore francese, nella Primavera del 1885, sbarcò a Palermo, la prima cosa che lo colpi fu proprio un carretto siciliano e lo definisce " un rebus che cammina " per il valore degli elementi decorativi. " Tali carretti, piccole scatole quadrate, appollaiate molto in alto su ruote gialle, sono decorati con pitture semplici e curiose, che rappresentano fatti storici, avventure di ogni tipo, incontri di sovrani, ma prevalentemente le battaglie di Napoleone I e delle crociate; perfino i raggi delle ruote sono lavorati. Il cavallo che li trascina porta un pennacchio sulla testa e un altro a metà della schiena....Quei veicoli dipinti, buffi e diversi tra loro, percorrono le strade, attirano l'occhio e la mente e vanno in come dei rebus che viene sempre la voglia di risolvere". Molti critici isolani hanno descritto il carretto siciliano, da G. Pitrè a G. Cocchiara, da Enzo Maganuco ad A. Buttitta.
LA RUOTA DEL CARRETTO
(dipinto di Salvo Galiano)
Due ruote in frassino, completano il carretto, con un circuni di ferro e dodici raggi che congiungono la corona della ruota, in noce, detta curva, col mozzo, che è fermato al fusu mediante un dado a vite detto cannula.
A Terrasini, siamo fortunati, abbiamo il più grande e bel museo del carretto d'Europa: Museo Regionale del carretto e naturalistico di Terrasini - L/re Peppino Impastato - Terrasini.
L'esposizione dei sistemi di trasporto è arricchita dal corposo nucleo espositivo del "Carretto siciliano". Si possono esaminare le differenze tipologiche in base alle aree di provenienza, nonché le tecniche costruttive, che possono essere evidenziate al meglio dalla ricostruzione della bottega del carradore rivitalizzata da periodiche visite didattiche guidate dall'artigiano.
La collezione Ventimiglia fu esposta in questa sede non ancora restaurata e rappresenta il corpus iniziale della raccolta. Sono esposte inoltre la collezione Modica di Monreale, la collezione Teresi di Palermo, la collezione Badalamenti di Partinico che comprende l'intera bottega artigiana e un cospicuo numero di reperti inerenti i cicli lavorativi e i mestieri tradizionali.
La collezione Ventimiglia fu esposta in questa sede non ancora restaurata e rappresenta il corpus iniziale della raccolta. Sono esposte inoltre la collezione Modica di Monreale, la collezione Teresi di Palermo, la collezione Badalamenti di Partinico che comprende l'intera bottega artigiana e un cospicuo numero di reperti inerenti i cicli lavorativi e i mestieri tradizionali.
Cavaliere
(dipinto di Salvo Galiano)
Primo Cavaliere
(dipinto di Salvo Galiano)
VELINA PER UNA BATTAGLIA
(disegno di Salvo Galiano)
VELINA PER UNA BATTAGLIA
(disegno di Salvo Galiano)
VELINA DEL CAVALIARE
(disegno di Salvo Galiano)
VELINA DEL PRIMO CAVALIERE
(disegno di Salvo Galiano)
MOTIVI DECORATIVI
(dipinto di Salvo Galiano)
sabato 27 agosto 2016
FAVOLANDO RACCONTI
Per me uomo maturo, via, via che passa il tempo,
desidero una sempre maggiore esperienza intellettuale, sempre più verità delle
cose e meno bugie, sapere che ciò che ci circonda e le persone che ci stanno
vicino, siano nelle condizioni così come sono, senza alterazioni e costruzioni
barocche, non perdere il pudore di dire la verità, neanche quelle nascoste
che difficilmente riusciamo a dire.
La mia sensibilità e i miei anni trascorsi sin
qui, mi obbligano a guardare le cose da vicino, contentarmi del poco,
rinunciando alle speranze delle belle cose.
Nella mia vita ho sempre amato il disegno e la pittura, perchè
amo la precisione dell'idea delle cose fatte bene, l'estetica, la purezza, la
dolcezza, la sensibilità che esse trasmettono.
La sera, spesse volte, guardo fotografando il
tramonto da casa mia, il sole pian piano esce di scena, lentamente si allontana,
trascinato, forse dispiaciuto di lasciarci, va a dormire ingoiato dal mare, la
costa del golfo di Castellammare diventa azzurra, il cielo ha un colore
pastello, dal rosa al cremisi, ogni "colore" è costituito da tre
componenti, la prima è la Tonalità, un colore
"puro", cioè con una sola lunghezza
d'onda all'interno dello spettro
ottico della luce. In pittura il colore
"puro" è senza aggiunta di pigmenti bianchi o neri.
La seconda è la Luminosità e specifica la quantità
di bianco o di nero presente nel colore percepito.
Infine nel terzo componente è la Saturazione, che
è la misura della purezza, dell’intensità di un colore.
Cosi come per incanto inizia la sera.
E' allora che comincio a dipingere, disegnare, entro nel mio mondo delle favole, le mie predilette sono quelle di Esopo 620 a.C. – 560 a.C.
Le favole di Esopo trattano componimenti brevi, in genere con personaggi che sono animali personificati, con lo scopo esplicito di comunicare una morale.
Le favole di Esopo hanno principalmente uno scopo didascalico ed educativo. Ciò significa che, nelle narrazioni, assistiamo di continuo a situazioni ispirate a un insegnamento pratico soprattutto con uno sfondo di deterrente morale che si riflette sull'emotività dei personaggi. Gli exempla di Esopo sono magistrali nella loro piccolezza, riflettono infatti, in situazioni elementari, tutte le caratteristiche della vita reale.
L'inganno, la verità, l'apparenza, la stoltezza e l'astuzia: esse sono emozioni esposte di frequente in Esopo, ma tutte in correlazione con la morale finale, con un fine educativo.
Qualche tempo fa acquistai il romanzo Lo Zahir, di Paulo Coelho, di cui si faceva un gran parlare. I pochi brani che ho letto dei suoi testi contengono copiosi riferimenti al mondo della massoneria ed esplicitano, spesso con illuminante chiarezza, i fondamenti della filosofia massonica e i loro risvolti nei rapporti interpersonali degli appartenenti alla fratellanza. Si prenda ad esempio questo brano, tratto per l’appunto da Lo Zahir:
"Che cos'è la Banca dei Favori?"
"Lo sai sicuramente. Ogni essere umano la conosce".
"E' possibile. Tuttavia non riesco ancora a capire di che tu stia parlando".
"Era citata in un libro di uno scrittore americano. E' la banca più potente del mondo. E opera in tutti i campi".
"Io vengo da un paese senza tradizioni letterarie. Non potrei fare favori a nessuno".
"Questo non ha importanza. Posso farti un esempio: io so che tu sei un personaggio destinato ad affermarsi, ad avere molta influenza, un giorno. Lo so perché, un tempo, ero come te: ambizioso, indipendente, onesto. Oggi non ho più l'energia di allora, ma intendo aiutarti perché non posso o non voglio sentirmi inerte: il mio sogno non è la pensione, bensì la lotta intrigante rappresentata dalla vita, dal potere, dalla gloria. Così comincio a fare versamenti sul tuo conto - depositi che non sono in denaro, ma in contatti. Ti presento a questa e a quella persona, facilito determinate trattative, purchè siano lecite. Tu sai che mi devi qualcosa, anche se io non chiedo mai niente".
"E un giorno..."
"Proprio così. Un giorno, ti chiedo qualcosa: tu potrai rifiutarmelo, ma saprai di essermi debitore. Se farai ciò che domando, io continuerò ad aiutarti. Gli altri sapranno che sei una persona leale, effettueranno versamenti sul tuo conto - saranno sempre dei contatti, perchè questo ambiente vive di essi, soltanto di essi. Un giorno, chiederanno anche a te qualcosa, tu ascolterai e ricambierai chi ti ha aiutato. Con il passare del tempo, la tua rete si estenderà nel mondo, conoscerai quelli che avrai bisogno di conoscere, e la tua influenza aumenterà sempre di più."
"Oppure potrò non fare ciò che mi chiedi..."
"Certo. La Banca dei Favori è un investimento a rischio, come qualsiasi altro. Potrai rifiutarti di farmi il favore che ti chiedo, pensando che ti ho aiutato perché lo meritavi, perché tu sei il migliore, e tutti abbiamo il dovere di riconoscere il tuo talento. Bene, allora io ti ringrazierò e chiederò a qualcun altro, sul conto del quale ho effettuato dei depositi. Ma, da quel momento, senza che ci sia bisogno di dire niente, tutti sapranno che non meriti alcuna fiducia. Potrai crescere ancora, sì, ma non fino al punto che vorresti. A un certo momento, la tua vità comincerà a declinare: sarai arrivato a metà, non alla fine, sarai mezzo contento e mezzo triste - non sarai né un uomo frustrato né un uomo realizzato. Non sarai né freddo né caldo: sarai tiepido, e, come dice un evangelista in uno dei libro sacri, le cose tiepide non colpiscono il palato."
"Lo sai sicuramente. Ogni essere umano la conosce".
"E' possibile. Tuttavia non riesco ancora a capire di che tu stia parlando".
"Era citata in un libro di uno scrittore americano. E' la banca più potente del mondo. E opera in tutti i campi".
"Io vengo da un paese senza tradizioni letterarie. Non potrei fare favori a nessuno".
"Questo non ha importanza. Posso farti un esempio: io so che tu sei un personaggio destinato ad affermarsi, ad avere molta influenza, un giorno. Lo so perché, un tempo, ero come te: ambizioso, indipendente, onesto. Oggi non ho più l'energia di allora, ma intendo aiutarti perché non posso o non voglio sentirmi inerte: il mio sogno non è la pensione, bensì la lotta intrigante rappresentata dalla vita, dal potere, dalla gloria. Così comincio a fare versamenti sul tuo conto - depositi che non sono in denaro, ma in contatti. Ti presento a questa e a quella persona, facilito determinate trattative, purchè siano lecite. Tu sai che mi devi qualcosa, anche se io non chiedo mai niente".
"E un giorno..."
"Proprio così. Un giorno, ti chiedo qualcosa: tu potrai rifiutarmelo, ma saprai di essermi debitore. Se farai ciò che domando, io continuerò ad aiutarti. Gli altri sapranno che sei una persona leale, effettueranno versamenti sul tuo conto - saranno sempre dei contatti, perchè questo ambiente vive di essi, soltanto di essi. Un giorno, chiederanno anche a te qualcosa, tu ascolterai e ricambierai chi ti ha aiutato. Con il passare del tempo, la tua rete si estenderà nel mondo, conoscerai quelli che avrai bisogno di conoscere, e la tua influenza aumenterà sempre di più."
"Oppure potrò non fare ciò che mi chiedi..."
"Certo. La Banca dei Favori è un investimento a rischio, come qualsiasi altro. Potrai rifiutarti di farmi il favore che ti chiedo, pensando che ti ho aiutato perché lo meritavi, perché tu sei il migliore, e tutti abbiamo il dovere di riconoscere il tuo talento. Bene, allora io ti ringrazierò e chiederò a qualcun altro, sul conto del quale ho effettuato dei depositi. Ma, da quel momento, senza che ci sia bisogno di dire niente, tutti sapranno che non meriti alcuna fiducia. Potrai crescere ancora, sì, ma non fino al punto che vorresti. A un certo momento, la tua vità comincerà a declinare: sarai arrivato a metà, non alla fine, sarai mezzo contento e mezzo triste - non sarai né un uomo frustrato né un uomo realizzato. Non sarai né freddo né caldo: sarai tiepido, e, come dice un evangelista in uno dei libro sacri, le cose tiepide non colpiscono il palato."
giovedì 28 luglio 2016
Le immagini tratte dagli archivi di Terrasin'Art del 31 Luglio 2010 - sono sequenze dell'atto unico liberamente tratte dalle "Favole di Esopo" rielaborate in dialetto siciliano dall'attore Gaspare Cucinella, la consulenza storica e drammaturgica del Prof. Adalberto Magnelli, le illustrazioni acquarellate da Salvatore Galiano, le musiche originali di Vincenzo Galati - La produzione videofotografiche e regia di Terrasin'Art.
GASPARE CUCINELLA
VINCENZO GALATI - VINCENZO CUCINELLA
PROF. ADALBERTO MAGNELLI
AUTORITA' CIVICHE
GASPARE CUCINELLA
GASPARE CUCINELLA
RICONOSCIMENTO ALLA CARRIERA DI ARTISTA
DALLE AUTORITA'
A
GASPARE CUCINELLA
RITRATTI ESEGUITI DALL'ARTISTA NICOLO' D'ALESSANDRO
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