giovedì 28 luglio 2016



Le immagini tratte dagli archivi di Terrasin'Art del 31 Luglio 2010 - sono sequenze dell'atto unico liberamente tratte dalle "Favole di Esopo" rielaborate in dialetto siciliano dall'attore Gaspare Cucinella, la consulenza storica e drammaturgica del Prof. Adalberto Magnelli, le illustrazioni acquarellate da Salvatore Galiano, le musiche originali di Vincenzo Galati - La produzione videofotografiche e regia di Terrasin'Art.






 GASPARE CUCINELLA

 VINCENZO GALATI - VINCENZO CUCINELLA




 PROF. ADALBERTO MAGNELLI


AUTORITA'  CIVICHE


GASPARE CUCINELLA


 GASPARE CUCINELLA




 RICONOSCIMENTO ALLA CARRIERA DI  ARTISTA 

DALLE AUTORITA' 


GASPARE CUCINELLA



 
RITRATTI  ESEGUITI DALL'ARTISTA  NICOLO' D'ALESSANDRO

Un video inedito di Gaspare Cucinella, tratto dall'archivio di Terrasin'Art, mentre  interpreta,
"Il Mulinazzu". Il riferimento  è alla torre "Mulinazzo" che è posta a Punta Raisi  presso Cinisi.

Una delle  bellissime e tantissime videopoesie che egli scrisse e ci volle dedicare qualche anno prima di lasciarci, ha voluto condividerle con noi del nostro gruppo culturale e  con l'artista Cosimo Rizzuto e antichissimo suo amico e con il Prof. Adalberto Magnelli.

Gaspare Cucinella è stato un dono per noi siciliani, avere goduto di  un poeta ironico a volte drammatico ora comico.

Con  il Gruppo Culturale Terrasin'Art egli ha scoperto idealmente il  luogo  per declamare le sue videopoesie.


La nostra amicizia non viene dalla sola riconoscenza perchè sarebbe come una fotografia che impallidisce col tempo.

Ci piace ricordarlo con una frase del Manzoni: " Una delle grandi consolazioni di questa vita è l'amicizia: e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto".

Salvo Galiano

mercoledì 27 luglio 2016


Un video inedito di Gaspare Cucinella, tratto dall'archivio di Terrasin'Art, mentre  interpreta, "La Fabbrica dei sogni" una delle tantissime videopoesie che egli scrisse qualche anno prima di lasciarci, ha voluto condividere con noi, del gruppo culturale, ma soprattutto con me, Cosimo Rizzuto artista e antichissimo suo amico e con il Prof. Adalberto Magnelli.
Gaspare Cucinella è stato un dono per noi siciliani, avere goduto di  un poeta ironico a volte drammatico ora comico.
Con  il Gruppo Culturale Terrasin'Art egli ha trovato il  luogo ideale per declamare le sue videopoesie.

Vogliamo ricordarlo cosi. La nostra amicizia non viene dalla sola riconoscenza perchè sarebbe come una fotografia che impallidisce col tempo.
Mi piace ricordarlo con una frase del Manzoni: " Una delle grandi consolazioni di questa vita è l'amicizia: e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto".


venerdì 1 luglio 2016



Luigi Pirandello

Se io fossi Pirandello forse vi parlerei così del mio pensiero: ecco, io trovo una mia vecchia carta d'identità e nel contemplare la mia foto di vent'anni fa sento, per la schiena, un brivido. Non mi riconosco: cambiati i capelli, il sorriso, la pelle del viso. Soprattutto, però, sono cambiato dentro, se non altro perché non ho più, davanti a me, il futuro che avevo allora. Alla vita, vent'anni fa, come ognuno, io chiedevo di farmi felice.

Mi direte voi: ma questo si sa, è ovvio, è banale.

Già, ma allora, se tutti lo sanno, cioè se tutti sappiamo che la vita è continuo cambiamento e continua trasformazione di pensieri e sentimenti, perché viviamo, poi, come se non lo sapessimo?

Io non sono oggi quello che ero ieri, quello che sarò domani. Eppure ho sempre lo stesso nome, faccio lo stesso lavoro, ho gli stessi amici, la stessa moglie, gli stessi figli... e anche loro, tutti, come me, mutano conservando il medesimo nome.

Perché tutto ciò è drammatico?

Perché l'uomo non può vivere assecondando l'istinto sotterraneo al mutamento continuo (lo slancio vitale) e deve "fermarsi", assumere cioè una "forma" che lo chiuda in un'identità: questo, questo e questo sei tu.

Disegno - Tecnica pastelli di ©Salvo Galiano


La vecchierella bianca

raccolta su ‘l murello
de la rural dimora,
non sazia già, ma stanca
di vivere così,
guarda, ed ai tanti fiori
onde il gran piano odora,
ai teneti uccelletti
 che dagli alberi intorno
a dai vicini tetti
le fanno un bel cantare,
movendo la canuta
tremula testa, pare
che dica ognor di sì.
-         Ricordi tu, ricordi
de le tue primavere
i bei lontani di?
E la vecchietta: - Sì! –
-         Ricordi quelle sere
d’aprile e i dolci accordi
al lume de la luna,
i balli, il primo amore,
allora che nel cuore
dapprima ti fiorì?
E la vecchietta: - Sì! –
-         Ricordi la preghiere
Presso la prima cuna
 Che la nonna imbastì? –
-         E la vecchietta: - Sì! –
-         Ricordi il lieto giorno
In cui la tua figliola,
bella come una rosa,
fattasi grande e sposa,
col genero partì? –
E la vecchietta: - Sì! –
-         Ricordi i tanti morti,
il vecchio tuo, le care
amiche de begli anni?
Oh come sola sei...
Vuoi tu morir col dì?
E la vecchietta: - Sì! –